Cavalleria Rusticana Teatro Sociale di Como 2015

«A revolution, in the way of telling and singing. A masterpiece of melodic beauty and spontaneity»

Autore: Pietro Mascagni
Regia: Serena Sinigaglia
Genere: opera
Compagnia/Produzione: Teatro Sociale di Como – Aslico

Cast: Santuzza Lilla Lee Turriddu Francesco Anile Lucia Nadija Petrenko Alfio Carmelo Caruso Lola Cinzia Chiarini Danzatori Francesca Lombardo, Andrea Coppone Direttore José Luis Gomez-Rios Regia Serena Sinigaglia Scene Maria Spazzi Costumi Federica Ponissi Light designer Alessandro Verazzi Maestri del coro Mario Moretti, Antonio Eros Negri Maestro del coro voci bianche Michelangelo Gabrielli Coro, Coro di voci bianche, Orchestra e Figuranti 200.Com con Coro Città di Como Coro voci bianche del Teatro Sociale di Como Coro voci bianche del Conservatorio di Como Orchestra 1813 Orchestra A. Vivaldi

Descrizione

Il Festival Como Città della Musica, Incrocio di Voci si apre con Cavalleria Rusticana, opera partecipata che vede protagonisti, oltre ai professionisti del Teatro Sociale di Como, oltre 300 persone comuni che dallo scorso ottobre stanno studiando per rappresentare il capolavoro di Mascagni.
E anche il pubblico sarà protagonista… Ad ognuno chiediamo di portare un bicchiere così da poter brindare insieme a Compare Turiddu sull’aria Viva il Vino spumeggiante.

Cavalleria Rusticana è un’opera in un unico atto di Pietro Mascagni, su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, tratto dalla novella omonima di Giovanni Verga.

Cavalleria rusticana fu la prima opera composta da Mascagni ed è certamente la più nota fra le sedici composte dal compositore livornese (oltre a Cavalleria rusticana, solo Iris e L’amico Fritz sono rimaste nel repertorio stabile dei principali enti lirici). Il suo successo fu enorme già dalla prima volta in cui venne rappresentata al Teatro Costanzi di Roma, il 17 maggio 1890, e tale è rimasto fino a oggi.

La storia che portò alla nascita di Cavalleria Rusticana è abbastanza curiosa: nel 1888 l’editore Sonzogno istituì un concorso aperto a tutti i giovani compositori italiani che non erano ancora riusciti a far rappresentare una loro opera. Mascagni, venuto a conoscenza di questo concorso a due mesi dalla chiusura delle iscrizioni, chiese al suo amico Giovanni Targioni-Tozzetti di scrivere un libretto.
Lui e il suo collega Guido Menasci scelsero come base la novella di Giovanni Verga “Cavalleria Rusticana”. La cosa particolare fu che i due lavorarono all’opera con Mascagni per corrispopndenza.
L’opera fu completata appena in tempo per essere ammessa al concorso. Ovviamente, come abbiamo visto, l’opera di Mascagni fu selezionata per essere rappresentata a Roma.

Venne rappresentata la Cavalleria Rusticana nel dicembre 1917 al Teatro Reale di Madrid, anche lì con grande successo. Luigi Rossi Morelli rappresentò Alfio, il carrettiere.
Per avere un’idea del successo riscosso dall’opera di Mascagni, basti pensare che alla sua morte (avvenuta nel 1945), l’opera era già stata rappresentata più di quattordicimila volte solo in Italia.

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Personaggi

Santuzza, giovane contadina, fidanzata di Turiddu – soprano
Turiddu, giovane contadino – tenore
Lucia, madre di Turiddu – contralto
Alfio, carrettiere, marito di Lucia – baritono
Lola, moglie di Alfio e amante di Turiddu – mezzosoprano
Trama

L’Atto si svolge in un paesino della Sicilia, nel giorno di Pasqua. L’Opera comincia con la voce di compare Turiddu che intona una serenata alla sua bella Lola, pur sapendo che durante il suo servizio militare, lei ha sposato Alfio. Tra la folla di paesani in festa compare anche Santuzza, l’attuale fidanzata di Turiddu. Sentendosi in una posizione quantomai complicata, Santuzza decide di chiedere consiglio a Lucia, la madre di Turiddu.
Lucia afferma che Turiddu è andato a comprare il vino per la festa; quando Santuzza le controbatte che compare Turiddu è stato visto aggirarsi in paese, Lucia – temendo che qualcuno possa ascoltare le loro parole – la zittisce chiedendole di entrare in casa. Santuzza però rifiuta l’invito.
In casa di Lucia arriva Alfio, venuto a far visita alla madre di Turiddu. Alfio le domanda del vino per la festa, Lucia ripete nuovamente che se ne stava occupando Turiddu. Alfio le replica di averlo visto quella mattina stessa, aggirarsi attorno alla sua casa.
Appena Alfio esce di scena, Santuzza rivela a Lucia della relazione in corso tra Turiddu e Lola. Lucia, attonita, si rivolge alla Madonna per il peccato commesso da suo figlio.
Entrano quindi in scena Turiddu, che bisticcia con Santuzza, e Lola che si attacca anche lei con Santuzza.

Lola esce di scena per recarsi in chiesa; a questo punto la lite tra Turiddu e Santuzza diventa violenta. Quando Turiddu arriva ad usare violenza fisica su Santuzza, lei gli augura la malapasqua.
Anche Turiddu alfine si reca in chiesa. Santuzza, profondamente ferita e amareggiata, svela ad Alfio la relazione in corso tra sua moglie e Turiddu.
Finita la funzione, Turiddu si occupa di offrirevino ai paesani, con il secondo fine di passare più tempo in compagnia di Lola. Viene offerto del vino anche ad Alfio, ma questi lo rifiuta.
Turiddu allora fa per abbracciarlo, come gesto distensivo; questo si rivela essere uno stratagemma per mordergli l’orecchio e sidarlo quindi a duello.
Ormai completamente ubriaco, Turiddu abbraccia la madre e le raccomanda di badare a Santuzza.

La scena si chiude con urlo provenire dalla folla di popolani: “Hanno ammazzato compare Turiddu!”.